DESTINI INGANNATI



Titolo: Destini Ingannati
Autore: Cristina Vichi
Editore: Selfpublishing su Amazon
Genere: Romance/Mistery
Data di pubblicazione: 06/01/2017
Pagine: 180
Prezzo ebook:  1,98 
Prezzo cartaceo: € 8,00

3° Classificato al Concorso Letterario "Quel libro nel cassetto" (III Edizione - 2015)

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Destini Ingannati

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TRAMA

 
Oscar e Ariel hanno nove anni, sono gemelli, ma non lo sanno. Il loro destino era quello di stare insieme, ma qualcuno ha tramato nell’ombra affinché questo non avvenisse.
Chi ha cospirato contro i loro genitori ha molto da nascondere ed è disposto a tutto pur di tenere celati i propri segreti.

 Ma per quanto tempo il destino può essere ingannato?

Le azioni di chi vuole impedire a tutti i costi che la verità venga svelata saranno proprio le cause che porteranno a essa: ecco la vendetta del destino.
I sentimenti e le emozioni affolleranno i cuori, i legami ritrovati saranno inscindibili, ma scoperte inquietanti e pericolose metteranno di nuovo tutto a rischio.

 Come reagiranno Miriam ed Edoardo incontrandosi nuovamente dopo dieci anni?
 Come potrà, Miriam, resistere al fascino del misterioso Jacopo?
 Quanto si dovranno pagare care le colpe dei propri genitori?

*** 3°classificato al Concorso Letterario “Quel libro nel cassetto”(III edizione 2015) ***







                


Ed ora conosciamo meglio i personaggi di questo romanzo:




PROTAGONISTI




 Miriam:
Miriam è una ragazza dai capelli rossi, ricci e ribelli. Il volto è coperto da lentiggini e la carnagione è così bianca da renderle insopportabile l’esposizione al sole.
Lei è la vitalità in persona: fresca, imprevedibile ed emotiva…
Si lascia travolgere dalle sensazioni senza riserve e sempre con tanto coraggio.
Nelle prime pagine del romanzo è una ragazza alle prese con un parto particolarmente difficile: già  in questa situazione, nonostante la giovane età, è evidente la sua forza d’animo, il suo temperamento e la sua profonda emotività.
“Lei è una forza della natura”, così sarà definita nel romanzo.
Da quella difficile notte del parto trascorrono nove anni e Miriam diventa una donna matura, consapevole del proprio passato e della sofferenza che la vita le ha riservato, eppure la speranza non l’abbandona mai.
Miriam vive ogni giorno in modo positivo, non dimentica mai il dolore che ha segnato così profondamente la sua esistenza, ma non lascia neanche che esso rovini ciò che di bello c’è nella sua vita.
L’euforia e il suo buon umore sono contagiosi, per gli altri personaggi è molto difficile non restare coinvolti dal vortice che le grava attorno, soprattutto quando sono le emozioni a dominare il suo cuore… in questo caso è un vero uragano.
Un aspetto molto importante del suo carattere è la sensibilità: Miriam ha una consapevolezza molto profonda delle proprie sensazioni e crede fortemente in quello che prova.  Nonostante tutti quelli che la circondano le dicano il contrario, lei per nove lunghi anni continuerà a credere alle sue percezioni, anziché a ciò che sembra essere palesemente la verità.
Il coraggio, la determinazione e la speranza la guideranno nel suo cammino.

«È meglio non pensare al passato, tanto non si può fare nulla per cambiarlo», considerò freddo.
«Si può cambiare il futuro, riparando agli errori nostri e altrui del passato in ogni istante di questo presente!», esclamò Miriam fiduciosa.

Edoardo:
Il conte Edoardo è un uomo dall’animo nobile.
Gli occhi azzurri si sono spenti e il suo volto è coperto da un’ombra d’infelicità.
Le scelte compiute in passato rendono malinconico ogni giorno del suo presente, ma è rimasto un uomo gentile e di buon cuore.
Nonostante i dieci anni trascorsi a fianco della sua sposa e cugina, Ludovica, non ha mai smesso di pensare a Miriam, anche se ormai ha perso ogni speranza di rivederla.
Vive una vita che non gli appartiene, accanto a una donna che disprezza e la sua unica fonte di gioia è il figlio Oscar, a cui dona tutto il suo affetto.
Ha vissuto i dieci anni lontano da Miriam in una sorta di torpore, rassegnandosi a quello che credeva essere il suo ingiusto destino…
Poi un avvenimento triste e inaspettato rimette in gioco tutto il suo avvenire: è l’occasione per riprendere in mano la sua vita e lottare per la felicità.

Edoardo al suono di quel nome rimase impietrito, i suoi pensieri si accavallarono e la mente tornò a dieci anni prima. Miriam era stata l’unica donna che avesse mai amato.
Si sentì vacillare, ma era un uomo capace di controllare le sue emozioni, anche quando erano particolarmente forti. Era un nobile, aveva dovuto imparare a dare sempre un’immagine impeccabile di sé.
Eppure, sebbene fossero trascorsi dieci anni e nonostante non avesse mai smesso di pensarla, sentire quel nome gli aveva fatto sussultare il cuore, come da tempo non accadeva più.

Oscar:
Oscar è un bambino molto gentile e sensibile. Il suo stesso volto fa trasparire amabilità e dolcezza. I suoi occhi azzurri sono cristallini e rendono visibile la purezza del suo cuore.
È un grande osservatore: in particolare è attento alle espressioni delle altre persone, da cui intuisce immediatamente il loro stato d’animo.
È molto legato al padre, con cui ha un rapporto profondo, ma soffre molto nel vederlo triste e malinconico, vorrebbe tanto vederlo sereno.
Appare come un bambino educato, calmo e tranquillo, eppure, ad un certo punto della storia, per seguire il suo cuore, stravolgerà completamente l’evolversi degli eventi.

Infine l’attenzione di Oscar si posò su suo padre.
Quel giorno era più silenzioso del solito, si notava la tristezza sul suo volto.
Gli prese la mano e la strinse forte. A quella stretta Edoardo si girò verso di lui e lo guardò pieno di amore. Il bambino vide i suoi occhi intrisi di dolore e lo percepì di riflesso anche dentro di sé.

Ariel:
Ariel è una bambina allegra e spensierata, ma anche molto intuitiva e intelligente.
Assomiglia molto alla madre: lentiggini, capelli rossi e una grande vitalità.
Il suo carattere, vispo e impulsivo, crea diverse situazioni di scompiglio all’interno della vicenda.
Dice sempre quello che pensa, senza preoccuparsi di nessuna convenzione sociale e riesce a far irritare qualsiasi persona le stia antipatica: certe volte ce la mette proprio tutta e i risultati sono clamorosi. Il suo sguardo furbetto e la sua espressione sbarazzina non passano certo inosservati.
Il suo carattere è estroverso ma è anche molto riflessiva.
Il suo scopo è quello di scoprire chi è suo padre e non si arrenderà facilmente.

Ariel non trattenne un’espressione birichina e compiaciuta. Il suo sorrisetto malizioso, rigorosamente con le labbra sigillate e le gote belle gonfie, poteva facilmente far saltare i nervi. Aveva l’aria di chi avesse vinto una sfida, si sentiva spalleggiata dal conte Edoardo e non staccava gli occhietti vispi da quelli della contessa. Per finire, come ciliegina sulla torta, alzò una spalla ed emise un risolino.
La contessa l’avrebbe strangolata all’istante e Ariel gioiva nel constatare la fatica che faceva per gestire la collera.



ANTAGONISTI






Il Conte Ambrosio Amadòr:
È un personaggio freddo, sentimentalmente distaccato anche dai suoi familiari più stretti: non ha legami affettivi con nessuno.
Nel suo cuore non c’è ombra di amore: il suo agire è sempre calcolato e ponderato in base a ciò che  conviene o meno a se stesso. Tuttavia, l’inarrestabile evolversi degli eventi gli farà perdere più volte la calma, rendendo le sue reazioni impulsive e accecate dalla rabbia.
Il suo primo e fondamentale obiettivo è quello di nascondere i misfatti del passato, nei quali è pericolosamente coinvolto. Pur di tenere celati gli oscuri complotti attuati senza alcuno scrupolo, ha allontanato persino il figlio Edoardo dalla sua dimora: il castello di Sebenfar.
La cattiveria molto spesso non fa del male solo alle persone a cui è rivolta, ma rosica e logora soprattutto chi la possiede: per questo motivo l’aspetto fisico di questo personaggio è così importante. Ambrosio è di corporatura scheletrica, calvo e con una gobba accentuata: per sorreggersi utilizza un bastone che agita e volteggia in aria per ingigantire il suo furore.
Il suo aspetto estetico, combinato al carattere demoniaco, rende questo personaggio spaventoso soprattutto agli occhi di Ariel e Oscar.

Ariel notò i suoi occhi particolarmente arrabbiati. Pensò che forse non fosse tanto instabile, poiché all’apice del nervoso era persino riuscito ad alzare il bastone, come per rendere la sua sfuriata ancora più intensa.
«Edoardo!!!», strillò, «Hai provocato danni ancor prima di raggiungere la mia dimora, figlio scellerato!», i suoi occhi strabuzzarono in avanti.
Ariel afferrò le coperte, come per creare una barriera fra lei e quell’uomo orribile.
Oscar lo guardò sbalordito. Non poteva essere suo nonno. Lo aveva immaginato totalmente diverso.

La Contessa Ludovica Amadòr:
È una donna piena di odio e risentimento. L’amore non corrisposto per il cugino Edoardo nasce in tenera età e negli anni diventa un’ossessione sempre più malata: è disposta a tutto pur di averlo. Sentirsi rifiutata accentua la parte peggiore di lei, così che decide di ottenere ciò che desidera con bugie, inganni e azioni deplorevoli.
Un evento traumatico e non privo di conseguenze, accadutole in giovane età, rafforza ulteriormente i sentimenti negativi della donna, portandola in un vortice di rancore senza inizio né fine. Utilizza il padre Amedeo come capro espiatorio per giustificare tutte le sue malefatte, inoltre si approfitta della sua debolezza e lo ricatta senza pietà per ottenere i propri oscuri fini.

«Domani ripartirò insieme al mio sposo e non torneremo più… voglio che sappiate che non serberò più rancore nei vostri confronti…», lo fissò gelida, «…purché manteniate il mio segreto fino alla morte!», aggiunse cinica.

Jacopo:
È un personaggio ambiguo, cinico e vagamente affascinante.
Il suo aspetto è bellissimo: occhi neri e intensi, spalle larghe con un fisico asciutto e muscoloso.
Appare altezzoso e detesta ridere: non c’è ombra di serenità sul suo volto.
Si nota subito che non sopporta i bambini né chi è felice, ma soprattutto non concepisce chi sa godere delle piccole gioie che offre la vita, perché per lui nessuna emozione ha più valore.
Il suo cuore è privo di qualsiasi sentimento positivo, vive nell’ombra del passato, da cui si è lasciato intrappolare.
Un uomo senza fiducia né speranza può essere molto pericoloso…

Jacopo posò gli occhi minacciosi su di lei e le prese il collo con la mano, sollevandola leggermente da terra e avvicinandosi al suo viso più del consentito:
«Non provare MAI più a burlarti di me», la minacciò riappoggiandola lentamente a terra.

L’OSTEtRICA:
Nonostante sia un personaggio fondamentale agli avvenimenti della storia il suo nome è sconosciuto e con il trascorrere degli anni diventa una sorta di fantasma.

La giovane donna allungò subito le braccia per prendere il figlio.
Quell’ostetrica non le ispirava fiducia.
Sua madre Gertrude si era ostinata affinché fosse lei ad assistere il parto, ma Miriam avrebbe preferito la loro vicina.
Gertrude aveva insistito, le aveva detto che era la migliore ostetrica della zona, la più ricercata, eppure, con lei, non si era mai sentita a suo agio. La sua stessa presenza le suscitava una strana sensazione, le incuteva un brutto presentimento.



Personaggi secondari


Mattia:
È il fratello maggiore di Miriam, colui che la sostiene sempre e che nutre un profondo senso di protezione nei suoi confronti.
L’affetto che sente per la sorella e per Ariel, sua nipote, è tangibile: comprende i loro caratteri e le difende da tutti, anche dall’ira della madre Gertrude.
Nonostante il profondo sentimento di affetto che lo lega a Miriam, non crede alle sensazioni della donna a proposito della sorte del gemello di Ariel: per lui è morto e crede che lei non riesca ad accettarlo perché è una verità troppo dolorosa. È dispiaciuto nel vederla soffrire e per questo vorrebbe che dimenticasse il passato. Cercherà di fare tutto il possibile per vedere Miriam serena.

Jacopo non aveva nessuna intenzione di assecondare Miriam, quella situazione era troppo pericolosa e non poteva rischiare che incontrasse Edoardo.
In aiuto di Miriam arrivò, però, Mattia:
«Toglietele subito le mani di dosso!», lo minacciò afferrandolo per un braccio.
Jacopo lo guardò esasperato, mentre Miriam era scappata di nuovo a urlare al cancello.
«Come potete permettere a vostra sorella di comportarsi in questo modo sconveniente?», gli ringhiò.
«Tutto ciò non vi riguarda, andatevene a casa Jacopo, non sono affari vostri!», gli intimò Mattia, che era da sempre solidale verso la sorella.

Il conte Amedeo Amadòr:
È il fratello di mezzo dei conti Amadòr, nonché padre della Contessa Ludovica. Nonostante abbia principi morali fondamentalmente buoni, ha un carattere debole, non riesce ad opporsi: per questo altri personaggi riescono ad approfittarsi di lui, incentivandolo ad assecondare i loro interessi.
Il rapporto con la figlia Ludovica è per lui fonte di profonda sofferenza. Amedeo non ha mai incoraggiato il nipote Edoardo a sposarla, questo ha scatenato tutta la rabbia di Ludovica, risentita del fatto che non l’abbia aiutata ad ottenere l’ambita posizione di stabilità e ricchezza desiderata. In realtà l’uomo sa che la ragione fondamentale del loro allontanamento risale a molti anni indietro: lei lo ritiene responsabile di un dramma che le ha rovinato la vita.
Il dolore e i rimorsi di Amedeo, nonostante il trascorrere degli anni, sono sempre vivi e con il ritorno della figlia a Sebenfar diventano ancora più opprimenti.
Ludovica giocherà molto sul dolore e sui sensi di colpa del padre, per ottenere ciò che brama.

L’uomo si chiuse istintivamente le orecchie: quelle accuse lo logoravano dall’interno come un tarlo, provocandogli un’angoscia continua a cui, col tempo, si era abituato, ma le parole della figlia gli provocavano un dolore vivo.
«Va bene, va bene…», si affrettò ad acconsentire «…non parlerò, hai la mia parola», affermò distrutto.
Ludovica sorrise maliziosamente.
«Bene!uesta
 Questa decisione merita un brindisi!», dichiarò soddisfatta.

Gertrude:
È la madre di Miriam e Mattia.
Preferisce stare sola, non le piace la compagnia, tanto meno la confusione, infatti si arrabbia molto quando i suoi figli invitano qualcuno a pranzo.
Il rapporto con la figlia è turbolento: non approva nulla di lei, né le sue scelte né il suo stesso carattere. Si scontrano continuamente perché hanno una visione della realtà completamente differente.
Gertrude è profondamente adirata con Miriam e la ritiene responsabile per tutte le incombenze che gravano sulla sua famiglia. La determinazione della ragazza nel voler comprendere la verità sulla notte in cui ha partorito distrugge psicologicamente la donna, che però per nove lunghi anni non cambia mai la sua versione dei fatti.
Diverso è, invece, il rapporto con Mattia: lui è il figlio preferito.

Gertrude si avvicinò a lei:
«Il destino ha pareggiato i conti, un figlio ti è stato tolto e una figlia hai avuto in cambio. Ti saresti dovuta accontentare!», le ringhiò.
Miriam sentì le lacrime inondarle gli occhi:
«Non ti azzardare a parlare di destino!», le intimò, «Il fato mi ha donato due figli, gli inganni sono degli uomini e la verità, per quanto nascosta, mi renderà giustizia!», dichiarò sconvolta.
A quelle parole Gertrude ebbe un fremito di paura che le attraversò tutta la schiena.

La Contessa Elisabetta Castelletti in Amadòr:
È la defunta moglie del Conte Ambrosio.
Il suo funerale è il motivo per cui Edoardo lascia la dimora di Arcansel per tornare a Sebenfar dopo dieci lunghi anni.
La sua morte è l’occasione che il Destino offre per far ritrovare legami di sangue indissolubili, ma sarà anche un personaggio importante per comprendere gran parte della verità che si cela dietro a piani oscuri e meschini.

Edoardo sorrise:
«Non devi preoccuparti per me Oscar. Quando muore qualcuno a cui vogliamo bene soffriamo, ma le persone vivono eternamente nel nostro cuore e la nonna dal cielo veglierà su di noi e sono sicuro che ci aiuterà, forse più di quanto abbia potuto fare in vita», rivelò.



 AMBIENTAZIONI


Questo romanzo è ambientato in un’epoca storica ben precisa, ovvero tra il 1796 e il 1806, ma non ci sono riferimenti storici con nessun avvenimento accaduto in quegli anni e tutti i luoghi sono inventati. Per questo motivo mi piace considerarlo un Romanzo Fiabesco.
I veri protagonisti di questo libro sono gli Intrighi di Corte, che sconvolgono le vite dei personaggi, cambiando completamente il corso degli eventi e del loro destino.
Il Destino viene quasi personificato e assume un ruolo fondamentale per  far raggiungere ai personaggi quell’equilibrio che avrebbero dovuto avere  senza gli inganni degli uomini.
Dalla trama:
 Ma per quanto tempo il destino può essere ingannato?
Le azioni di chi vuole impedire a tutti i costi che la verità venga svelata saranno proprio le cause che porteranno ad essa: ecco la vendetta del destino.


IL CASTELLO DI SEBENFAR:
È la dimora del Conte Ambrosio Amadòr, avuta in eredità dal padre, il Conte Guglielmo Amadòr.
Il Conte Ambrosio non è solo all’interno di questa smisurata tenuta, con lui abita il fratello Amedeo, che ha i propri appartamenti in una parte del castello. Vi abitano, inoltre, diversi servitori, tra i quali i più importanti sono Ester, che è stata la balia di Edoardo e il figlio Lorenzo, un ragazzo di circa vent’anni.
Questo è un castello di dimensioni straordinariamente ampie, sia internamente che esternamente.
È avvolto da un giardino sconfinato, che lo rende particolarmente affascinante e suggestivo; l’erba è tagliata bassa e i cespugli sono potati in maniera da sembrare persone: vi sono dame con graziosi ombrellini e gentiluomini con i loro bastoni. Un bellissimo arco ricoperto di glicine emana un profumo dolce e delicato, che si espande nell’aria. Inoltre ci sono ciliegi, peschi e grandi querce.
Per raggiungere l’entrata si deve percorrere una lunghissima stradina coperta di ghiaia, ai lati della quale ci sono un’infinità di margherite.
L’interno è particolarmente sfarzoso: le stanze hanno dimensioni smisurate, i corridoi sono lunghissimi, lussuosi tappeti rossi coprono scale e pavimenti e maestosi quadri adornano tutte le pareti.

Il castello di Arcansel:
È la dimora della Contessa Ludovica Amadòr, moglie di Edoado Amadòr, suo cugino. Ella ha avuto questo castello in eredità dalla madre Lucrezia con l’approvazione del padre Amedeo.

Questa residenza ha dimensioni contenute ed è particolarmente distante dal castello del Conte Ambrosio.
Ludovica è riuscita a tenere il marito lontano da Sebenfar per dieci lunghi anni, ma un avvenimento imprevisto accende la determinazione di Edoardo che decide di fare ritorno in quelle terre lontane, dove ricordi ed intense emozioni metteranno a dura prova il suo cuore.

L’ABITAZIONE DI MIRIAM:
È una casa semplice, ma esteticamente molto carina. All’esterno c’è un piccolo giardino con due ciliegi a cui è attaccata un’altalena: il tutto recintato da una staccionata di legno con un cancelletto.
I davanzali sono adornati con fiori colorati
All’interno  gli spazi sono ristretti, ma è tutto molto accogliente: graziose tendine azzurre decorano le finestre, c’è un piccolo tavolo di legno con quattro sedie.
La casa di Miriam si trova nel villaggio delle terre di Sebenfar: per raggiungere il castello a piedi ci vuole circa mezz’ora.
Al centro di questo villaggio c’è la statua di San Francesco, collocata nella piazzetta più importante del borgo.

VILLAGGIO DI ALBATER:
È il villaggio dal quale proviene Jacopo. È un paesino particolarmente piccolo, non più di dieci abitazioni. Le case sono costruite in modo semplice: la struttura della base è esagonale e fatta di legno, mentre i tetti sono di paglia finemente intrecciata. Sono abitazioni tutte vicine, disposte fra loro in modo circolare.
Jacopo è molto restio a parlare del luogo dal quale proviene: forse perché tutto è iniziato da lì.

VILLAGGIO DI ARABAS:
È il luogo in cui Miriam ed Edoardo, quando stavano insieme, fantasticavano di andare a vivere: ne avevano sentito parlare per caso da un forestiero.
Esso è collocato in una splendida valle, affascinante e suggestiva, dove ci sono sterminate praterie con bellissimi cavalli selvaggi e ricche sorgenti.
A quel tempo Miriam ed Edoardo avevano fantasticato ore su quelle immagini, non vedendo l’ora di realizzare il sogno di vivere insieme.
Poi tutto aveva preso una piega sbagliata ed erano stati separati per dieci lunghi anni.

IL BOSCO:
È in assoluto il luogo dalle atmosfere più emozionanti, al centro della natura, con tutti i colori e i rumori che lo circondano.
In questo ambiente accadono fatti molto importanti al fine della storia.
Vi accenno qualcosina, senza sbilanciarmi per non fare spoiler!
Nel bosco: accadono incontri inaspettati… ci sono riunioni segrete e pericolose… scappano baci accidentali… si può fuggire…  avvengono chiarimenti e dichiarazioni…



Scopriamo di più con gli estratti dal libro




 




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