Buongiorno a tutti!
Oggi volevo riflettere con voi sul self-publishing, raccontandovi anche la mia esperienza, che immagino sia simile a tante altre.
Ho cominciato a scrivere il mio primo romanzo nell'ottobre del 2014 e l'ho pubblicato sulla piattaforma di Amazon a fine marzo 2015. Quella volta non avevo ancora un editor che collaborava con me, dunque ammetto che l'opera presentava alcuni difetti ed errori. Per tanto tempo ho cercato una piccola casa editrice che mi pubblicasse senza contributo. Non mi importava tanto il guadagno, ma speravo di ottenere un editing ben fatto, in modo che l'opera fosse corretta.
Qualcuno ricorderà l'esperienza in cui sono incappata con il Gruppo Albatros. Non sapendo che fosse una casa editrice a pagamento avevo inviato il romanzo anche a loro. Neanche un mese dopo mi è arrivata una gran busta e, lì per lì, mi sono illuminata di gioia; poi, leggendo il contratto... beh, volevano un "contributo" di 3600 euro. (Cifra che da self con 5 libri online non ho mai visto nemmeno da lontano).
Poi mi è capitata un'altra casa editrice che chiedeva un contributo di 400 euro per l'editing e la cover di "Destini Ingannati". Al contrario del Gruppo Albatros mi hanno mandato una scheda di valutazione che dimostra la lettura del testo. Dopo averci pensato attentamente, ho risposto che non volevo pubblicare con contributo e pensavo che la questione fosse chiusa. Invece mi hanno proposto di rinunciare all'editing per avere un sostanziale sconto, mi pare dovessi pagare sui cento euro. Ma allora mi sono chiesta: "Questi mi pubblicano anche senza editing?!", e ho concluso di aver fatto bene a non cedere i diritti.
Forse vivrò ancora nel mondo dei sogni, ma una casa editrice, piccola o grande che sia, non dovrebbe credere e investire in pochi autori di cui ritiene le opere valide per la vendita? Invece l'impressione che ho avuto è che molte si accontentano anche di alcune centinaia di euro, ma poi ti lasciano in balìa di te stesso (senza editing o con un editing poco curato, senza pubblicità...).
Fatte queste considerazioni mi sono detta che allora è meglio il self-publishing, dove sono consapevolmente in balìa di me stessa: devo provvedere all'editing, alla cover e alla pubblicità.
Può un autore fare tutto questo? Si cerca di farlo nel migliore dei modi, ma se ho la testa nella scrittura di un romanzo non trovo il tempo per farmi pubblicità, interagire con altri autori, scrivere articoli sul blog, chiedere recensioni... trascuro per forza qualcosa.
Devo ammettere che da quando collaboro con Emanuela per l'editing dei romanzi, il self-publishing ha acquisito per me un valore diverso. Il fatto di pubblicare un'opera visionata da una professionista e rielaborata insieme a lei nel mio stile, mi dà maggior gratificazione; so di mettere online un'opera che ha una sua dignità, al di là del fatto che possa piacere o meno.
Avere un editor vuol dire risolvere il problema della presentazione stilistica del romanzo, uno degli aspetti che, per i propri autori, cura la casa editrice.
Resta sempre il "problema" di riuscire a farsi conoscere e ci si prova chiedendo recensioni ai numerosi e gentilissimi blog che collaborano con noi self, spammando qualcosa su facebook, regalando gli ebook tramite la piattaforma di Amazon... altri metodi non li conosco.
C'è sempre la speranza di trovare qualcuno che creda in quello che scrivo, ma non so dire se avere una piccola casa editrice alle spalle possa dare una sicurezza maggiore rispetto al self-publishing. Devo ammettere che, forse per le proposte che ho avuto, faccio fatica a fidarmi.
Per ora, dunque, continuerò il mio percorso da self affiancata dalla mia editor, nel futuro si vedrà...
Ogni libro che si scrive è già in sé un'esperienza che arricchisce l'autore emotivamente e stilisticamente, ma soprattutto mi fa stare bene. Dunque su questo non ho riserve: scrivere, scrivere, scrivere...
E voi? Avete avuto qualche esperienza con piccole case editrici? Come vi siete trovati? Vi va di raccontarmi la vostra storia?
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